Il Corporate Governance Lab della Università Bocconi ha pubblicato uno studio riportato sui principali quotidiani italiani che rappresenta i dati sullo stato di inclusione femminile nel top management delle aziende certificando che la riforma delle “quote rosa” nei consigli di amministrazione è stato solo uno specchio per le allodole che nei fatti non ha trovato ancora un’applicazione nei ruoli apicali delle aziende. In particolare, il dato più evidente è il valore “0” vicino al numero di CEO donna nelle principali 50 aziende quotate italiane. Non solo è lontano dai valori dai principali paesi dell’OCSE ma è in modo statistico difficile da ritrovare: neanche casualmente una donna è a capo di una grande azienda. Forse oggi arriveremo finalmente a muovere verso l’alto questa statistica (meno era impossibile) con la nomina politica di Giuseppina Di Foggia in Terna.

Parlando di management il mio commento è molto chiaro: il cambio culturale in termini di corporate governance e della visione di cosa rappresenta il leader in un’azienda non è qualcosa che si può imporre per legge ma è un processo che parte dalla scuola per proseguire nelle business school e nella capacità di visione internazionale del ruolo del leader. Un commento un po’ spinoso: è inutile fare battaglie politically correct mettendo al femminile termini che sono tipicamente neutri in italiano e poi avere questi risultati. 

È necessario riconoscere in termini pratici che un leader donna è diverso da un leader uomo e forse è proprio questo il punto di forza. La cultura aziendale guida il processo di integrazione dello stile del nuovo leader in azienda che ha caratteristiche completamente differenti. Quindi il processo è solo culturale di saper riconoscere le differenze e di assecondare queste differenze all’interno della cultura aziendale. Troppo spesso si pensa che la cultura aziendale sia qualcosa scritto nella pietra quando invece è un lungo processo fatto di quotidianità, di donne e di uomini, di lavoro e passione, di formazione e accrescimento.

E’ vero che le scelte di top management non vengono dal basso ma nessun cambio strutturale in un sistema avviene se non c’è consapevolezza ed accettazione che questo cambiamento è giusto e necessario per permettere alle aziende di crescere in modo sano.

Per saperne di più https://www.open.online/2023/04/11/parita-genere-no-ceo-donne/

David Cioccolo – Partner