
Ogni anno Larry Fink, Ceo di BlackRock, la più grande società di investimenti al mondo, si rivolge agli amministratori delegati delle aziende in cui investe per spingerli a riflettere sui più grandi temi di attualità. Lo fa attraverso quella che è diventata la tradizionale lettera di inizio anno di BlackRock e, da anni, la sostenibilità ambientale, sociale e di governance, è il tema centrale delle sue comunicazioni.
Già nel 2020 Fink incoraggiava le aziende a porsi e perseguire obiettivi di sostenibilità ambientali e sociali, evidenziando la correlazione esistente tra sostenibilità e migliori performance. Nella lettera si parla di investimento sostenibile come il più solido fondamento per permettere al portafoglio dei clienti di crescere, e il Ceo di BlackRock sottolinea la necessità urgente di fronteggiare il cambiamento climatico, chiamando in causa ogni governo, azienda e azionista.
Attenzione all’ambiente, ma anche necessità di intervenire per la costruzione di un futuro sostenibile per il pianeta e le persone, senza tralasciare il profitto.
“Come ho scritto nelle lettere precedenti, un’azienda non può ottenere profitti a lungo termine senza perseguire uno scopo e senza considerare le esigenze di tutta la vasta gamma di stakeholder” si legge nella comunicazione rivolta agli azionisti. Al centro del messaggio che ha voluto veicolare c’è il cambio di paradigma e il passaggio dallo shareholders approach, modello di capitalismo che si basa esclusivamente sulla creazione di profitto per gli azionisti, allo stakeholders approach, che prende in considerazione anche tutti gli altri portatori di interesse.
La società ha riconosciuto più velocemente rispetto al mercato l’impatto significativo e duraturo che il cambiamento climatico ha avuto e sta continuando ad avere sull’economia globale, e i rischi che ne derivano. A tal proposito, Fink nel 2020 preannunciava “una completa trasformazione della finanza” data da una maggiore presa di coscienza e consapevolezza del problema.
Nel 2021 il tema del cambiamento climatico si trasforma da “fattore determinante da prendere in considerazione nella definizione delle strategie di lungo periodo” a “fenomeno da combattere con un piano capace di rendere compatibile il proprio modello di business con quello di un’economia a zero emissioni”. Con riferimento agli effetti che la pandemia ha avuto su tutti noi, Larry Fink aggiunge: “Credo che la pandemia abbia dato vita a una crisi esistenziale così forte che ci ha ricordato quanto siamo fragili, che ci ha spinto ad affrontare la minaccia globale del cambiamento climatico con maggiore forza e a considerare come cambierà le nostre vite”.
La questione ambientale non è l’unico tema su cui insiste Fink, che pone l’accento anche sulle persone, mosso dalla convinzione che per competere e migliorare i profitti a lungo termine sia necessario creare valore per i propri clienti, dipendenti e per la comunità.
Proprio l’attenzione verso i propri dipendenti è ripresa nell’ultima lettera annuale pubblicata lo scorso gennaio, in un momento storico in cui sono mutate modalità e condizioni lavorative, e in cui i Ceo delle aziende si ritrovano ad affrontare una situazione totalmente diversa da quella che vivevano prima della pandemia. “Nessun rapporto ha subito più modifiche a causa della pandemia di quello tra datori di lavoro e dipendenti”, e aggiunge: “In tutto il mondo i dipendenti stanno chiedendo qualcosa di più ai loro datori di lavoro, incluse una maggiore flessibilità e mansioni più significative. Sebbene l’uscita dalla pandemia per le aziende sia un’occasione di ricostruzione, i Ceo si trovano davanti a un paradigma radicalmente diverso da ciò a cui eravamo abituati”.
Si torna a parlare di investimento sostenibile e di un approccio basato sull’attenzione al benessere dei propri dipendenti e degli interessi dei clienti. BlackRock è convinta che le imprese ottengano risultati migliori quando sono consapevoli del loro ruolo all’interno della società e quando agiscono nell’interesse dei loro dipendenti, clienti, comunità e azionisti.
Fink conclude lasciando ai lettori un quesito per spingerli a interrogarsi sul proprio impegno verso il cambiamento, di cui il pianeta e le persone hanno bisogno per un futuro più sostenibile: “voi sarete tra coloro che guideranno il cambiamento o tra chi sarà guidato?”
E voi da che parte state?