Analisi di materialità: la chiave per una gestione efficace dei rischi e delle opportunità
25 Settembre 2023
Il tema della “materialità” ha assunto un ruolo centrale nel dibattito sulla rendicontazione di sostenibilità ed è diventato oggetto di importanti discussioni accademiche, dalle quali emerge la necessità di una migliore comprensione dello stesso.
Partendo dal concetto di analisi di materialità, questa possiamo definirla come un processo utilizzato dalle organizzazioni per stabilire le questioni più importanti che potrebbero avere un impatto sulla loro capacità di raggiungere i propri obiettivi.
L’analisi viene svolta per identificare e dare priorità alle aree in cui l’organizzazione dovrebbe focalizzare la propria attenzione, le proprie risorse e concentrare i propri sforzi al fine di gestire in maniera efficace i rischi e le opportunità. Le analisi di materialità sono in genere condotte dalla direzione di un’organizzazione, con il contributo di stakeholder interni ed esterni, e sono utilizzate per sviluppare le strategie di un’organizzazione.
Per definire tali tematiche è quindi necessario effettuare un’analisi volta all’identificazione delle relazioni esistenti tra interessi aziendali e interessi degli stakeholder che portano all’ individuazione delle aree di sostenibilità di maggiore interesse.
Ad esempio, un’organizzazione potrebbe condurre un’analisi di materialità e scoprire che il cambiamento climatico è un problema molto sentito dai propri stakeholder, e così l’organizzazione potrebbe dare la priorità ad azioni di riduzione delle sue emissioni di gas serra e di aumento dell’uso di energia rinnovabile.
Allo stesso modo, un’organizzazione potrebbe ritenere che i diritti umani siano una questione sentita per i suoi stakeholder e, perciò, l’organizzazione potrebbe dare la priorità alle azioni per garantire che i suoi fornitori e partner rispettino gli standard internazionali sui diritti umani.
L’idea di utilizzare l’analisi di materialità come un modo per dare priorità ai problemi e individuare le aree più importanti sembra affondi le sue origini nella contabilità, dove veniva utilizzata per determinare l’importanza delle diverse voci in un rendiconto finanziario.
La nuova analisi di materialità secondo il GRI 2021 richiede:
- l’utilizzo di un approccio settoriale per la scelta dei temi materiali con l’utilizzo dei Sector Standard (ove disponibili) o di strumenti di valutazione del mercato (es. benchmark approfondito di settore, ricorso ad esperti);
- una nuova metodologia di analisi, attraverso la definizione degli impatti (positivi/negativi; attuali/potenziali) ambientali e sociali associati a ciascun tema materiale e la probabilità di accadimento;
- un differente processo di valutazione dei singoli temi: la valutazione avviene in termini “relativi”, con la prioritizzazione delle tematiche prese in esame.
Le fasi che caratterizzano il processo dell’analisi di materialità sono 4:
- Comprensione del contesto dell’organizzazione, in cui l’organizzazione stessa presenta una panoramica delle sue attività e dei suoi rapporti di business, del contesto di sostenibilità in cui queste si svolgono e una descrizione generale dei suoi stakeholder.
- Individuazione di impatti effettivi e potenziali, sull’economia, sull’ambiente e sulle persone, compresi quelli sui diritti umani (inside-out) nonché sull’ azienda stessa (outside-in).
- Valutazione della portata degli impatti per stabilirne in un secondo momento la priorità.
- Prioritizzazione degli impatti più importanti per la rendicontazione.
Si passa da un concetto di “Classic Materiality”, intesa come l’identificazione e la valutazione dei temi «rilevanti» per l’azienda e per i principali stakeholder ad una “Double Materiality”, che mira ad identificare due direzioni nelle quali inquadrare i temi ESG: la loro influenza sulle prestazioni finanziarie dell’azienda (impatti subiti) e gli effetti che l’azienda provoca sulla società e l’ambiente circostante (impatti generati). Essa considera le questioni che oggi non sono finanziariamente rilevanti ma che lo potrebbero diventare domani (materialità dinamica) e monitora nel continuo le aspettative degli stakeholder per avere il polso, istante per istante, delle nuove priorità, per cogliere trend e anticipare rischi trasformandoli in opportunità.
La doppia materialità si riferisce a due dimensioni: l’impact materiality e la financial materiality. Le imprese sono chiamate ad analizzare entrambe le dimensioni e rendicontare gli aspetti rilevanti per entrambe le prospettive al fine di identificare gli impatti, i rischi e le opportunità materiali.
- L’impact materiality (prospettiva inside-out), assume come primario l’interesse per gli impatti che l’attività di impresa ha sulle persone, sull’ambiente e sulla società in senso lato: tali impatti includono quelli causati dall’impresa o a cui essa contribuisce e quelli direttamente connessi alle sue attività, prodotti e servizi, comprese le attività a monte e a valle della sua catena del valore.
- La financial materiality (prospettiva outside-in), pone l’attenzione sui rischi e sulle opportunità che gli aspetti ambientali, sociali e di governance possono avere sulla performance finanziaria delle imprese, vale a dire i flussi di cassa, lo sviluppo, le performance, il posizionamento, il costo del capitale o l’accesso ai finanziamenti dell’impresa nel breve, medio o lungo termine.
In conclusione, il tema della “materialità” emerge come un elemento cruciale nel contesto del reporting di sostenibilità. È chiaro che comprendere e gestire in modo efficace le questioni materiali è fondamentale per le organizzazioni che mirano a raggiungere i propri obiettivi sostenibili. L’analisi di materialità, quindi, rappresenta un processo chiave in questo contesto, poiché aiuta a identificare e dare priorità alle aree su cui concentrare le risorse e gli sforzi per gestire i rischi e cogliere le opportunità.

Vincenzo Culeddu – Junior Consultant