
Il Padre del marketing moderno, quello a cui tutti i docenti e i discenti ancora si ispirano e sui cui libri studiano, non smette di stupirci e di illuminarci.
E’ a lui che si attribuisce una delle più efficaci definizione di marketing, coniata nel 1967: marketing è quel processo sociale e manageriale diretto a soddisfare bisogni ed esigenze attraverso processi di creazione e scambio di prodotti e valori. È l’arte e la scienza di individuare, creare e fornire valore per soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto.
Jerome McCarthy classifica le leve di marketing nelle famose 4 P ( Product Price Promotion Place) ma si deve a Philip Kotler la diffusione della teoria dell’utilizzo di tali leve per rendere consistente il posizionamento del brand e sviluppare la strategia di marketing.
Dal 1967 , in cui scrisse Marketing management , libro cult considerato uno dei più autorevoli testi sul marketing, il più diffuso nelle università e nelle business school di tutto il mondo, le teorie di Kotler si sono evolute con i tempi , e hanno varie release…. un po’ come le versioni software.
Lui stesso spiega che 1.0 era il marketing focalizzato sul prodotto, il 2.0 era il marketing centrato sul cliente, con il 3.0 si inaugura il marketing umanistico nel quale il cliente viene percepito come un essere umano a tutto tondo con il quale creare relazione. Per Marketing 4.0 si intente un ampliamento del marketing umanistico e la piena interazione, sia online che offline, tra aziende e clienti.
Il marketing 4.0 è omnichannel perché mira ad integrare i canali online e offline nel tentativo di spingere i clienti lungo le tappe del viaggio che conduce all’acquisto e poi al passaparola. Per fare questo bisogna focalizzarsi sui touchpoint (punti di contatto) e i canali più importanti coinvolgendo i dipendenti dell’azienda affinché sostengano la strategia di marketing omnichannel.
Kotler, nel 2019 all’età 88 anni, ma con una mente capace di cogliere e razionalizzare nuovi trend scrive Social media marketing dove guida il lettore nel labirinto di community, piattaforme e risorse social, e lo mette in grado di decidere consapevolmente quali strumenti usare e come massimizzare la loro efficacia.
Ed ora è in uscita “Marketing 5.0 Technology for Humanity” dove disserta sulle nuove tecnologie, come il riconoscimento facciale, la chatbot e altre innovazioni che consentono di tracciare il profilo dei clienti e personalizzare le interazioni con loro. In pratica il marketing One 2 One.
Da una parte afferma che i clienti siano serviti meglio con informazioni sui prodotti che desiderano, ma dall’altra insinua che le aziende possano anche essere viste come più manipolatrici e invasive. Per questo Kotler raccomanda ai consumatori di proteggere i loro dati personali e sostenere le misure governative in difesa della privacy. Perché nella logica di Kotler, e di tutti quelli come me che sposano la sua visione, il consumatore viene sempre PRIMA DI TUTTO.
Mi ricordo quando nel 2018 ricevette la laurea ad honorem all’Università La Sapienza di Roma o quando salì sul Frecciarossa ed elogiò molto il piano di marketing 2017 sulle Frecce, definendolo addirittura (forse per educazione verso noi ospiti?) un esempio di capacità di creare un posizionamento distintivo anche in un settore, quello dei servizi ferroviari, che da pochi anni , dal 2012 precisamente, aveva aperto in Italia, primo paese in Europa, alla concorrenza diretta.
Kotler è ancora una mente illuminata, visionaria e al tempo stesso lucida, concreta, al passo con le nuove tecnologie e con l’innovazione che corre veloce… ma non abbastanza per il prof che sa raggiungerla, catturarla, studiarla, interpretarla, anticiparla e saper ancora dettar legge sul marketing.
Philip Kotler è un BRAND