Pubblichiamo l’intervento della nostra Alessandra Bucci al convegno  “Roma Interrotta- ripartire dai contenuti per disegnare il futuro della città”

a seguito di un incontro on line molto interessante sul tema della Mobilità Romana Sostenibile del 5 gennaio, vorrei esprimere brevemente alcuni concetti, con la speranza di dare un contributo al futuro della Mobilità della Capitale.

La pandemia ha imposto e sta sedimentando nuove abitudini, che sicuramente rimarranno, almeno in parte, anche quando l’emergenza sarà finita.

Non a caso si parla di NEW Normal. Il normale, il quotidiano, sarà nuovo. New appunto.

Manterremmo un atteggiamento più prudente nei consumi, nelle relazioni, nell’organizzazione del lavoro, nella socialità, e quindi anche nelle abitudini di mobilità. Distanziamento, regole igieniche e di sanificazione, minore fisicità probabilmente rimarranno.

Quindi per non fare un balzo indietro ma al contrario avviare un percorso virtuoso verso una mobilità romana sostenibile, a mio giudizio le direttrici da intraprendere sono 4:

  • In primis la riprogettazione dell’offerta. Alla luce della necessità di garantire un servizio esaustivo che risponda pienamente alla domanda, non basta incrementare la flotta comprando più mezzi, ma va ridisegnata l’offerta per tratte , itinerari, fermate , fasce orarie, in base alla domanda e in modo dinamico con algoritmi che si basano su curve storiche ma anche elementi predittivi . come gli algoritmi di revenue management usati nelle grandi compagnie internazionali di turismo e trasporto.
  • La seconda direttrice è la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica  servono sistemi digitali di informazione alla clientela , di acquisto e di post vendita, di segnalamento della saturazione dei posti e di tracking dei mezzi, anche per dare l’informazione real time alla clientela ed evitare code e assembramenti alle fermate o nei mezzi. Anche sistemi di bigliettazione on line on un tetto massimo di posti acquistabili per giornata o fascia oraria, anche con un prezzo differenziato.
  • La terza direttrice è la Sostenibilità e l’intermodalità:  si stava sedimentando un trend di riduzione dell’auto privata , se consideriamo quante auto ci volgliono per trasportare le persone di un bus e consideriamo le emissioni di CO2, vediamo che quelle del n. di auto private  sono molto  superiori a quelle di un bus. Peraltro il particolato atmosferico delle emissioni è dimostrato che è carrier del virus e amplificatore dei contagi. Ora l’utilizzo di forme di mobilità condivisa come il car sharing o pooling è  in calo, ma stiamo rivalutando forme sostenibili individuali come la bici… ma servono le infrastrutture che ne consentano l’utilizzo agevole. A Roma non è neanche noto dove sono le piste ciclabili..! servono anche una normativa e delle regole a supporto della c.d. “Mobilità dolce”a partire dalla riduzione della velocità di circolazione, per garantire sicurezza a ciclisti e pedoni. E poi l’intermodalità: vanno progettati e realizzati percorsi intermodali dove si possa arrivare dalla destinazione di partenza a quella di arrivo, utilizzando più forme di mobilità interconnesse ed integrate tra loro. Tali percorsi dovrebbero essere resi noti e fruibili dai cittadini in modo integrato, su touchpoint digitali.
  • Infine la quarta direttrice è la Competenza. Serve una infrastruttura di competenze per ricreare una mobilità sostenibile, romana e italiana. Servono persone preparate, competenti ed appassionate, al lavoro, alla mobilità e alla propria città.

Chi governerà questa città deve pretendere e dotarsi di risorse, tecnologie e competenze come si merita non un semplice capoluogo di regione, ma la Capitale d’Italia.