Dopo alcuni anni in cui le catene di fornitura erano solo legate all’efficientamento di costi e tempi e il mantra era la gestione “just in time” delle forniture per non aggravare finanza e magazzini, oggi siamo nella condizione, per molti settori, in cui la supply chain è tornata al centro dei meeting di board.
Negli ulti 12/18 mesi, prima abbiamo affrontato il problema di riattivare le catene di viaggi, principalmente per nave, da tutto il mondo e il nolo di un container è diventato costoso e complesso in forma così evidente da impedire a molti materiali di giungere per tempo ed in modo profittevole.
Abbiamo visto anche un collegamento chiaro con la carenza nella fornitura di semiconduttori fondamentali per molte delle nostre industrie. Il mercato dell’auto e non solo ne sta ancora pagando le conseguenze e non c’è previsione di risoluzione del problema. Abbiamo anche visto blocchi di natura politica per operazioni di acquisizione di gruppi esteri di aziende produttrici di microchip italiane, cosa mai avvenuta negli ultimi decenni.
Sommiamo i problemi, che sembrano quasi dimenticati ormai, legati alla pandemia che hanno portato a blocchi di interi settori, alla carenza di autisti e personale della logistica, a ulteriori procedure di salute e sicurezza da rispettare nelle aziende.
Tutto questo, insieme all’economia in forte ripresa, ha iniziato ad innescare un meccanismo di inflazione che nel secondo semestre 2021 è diventato ancora più evidente per gli aumenti speculativi del costo di molte materie prime energetiche e alimentari in testa.
Oggi tutto è stato acutizzato dal conflitto in Ucraina con il costo dell’energia che è diventato talmente oneroso da richiedere interventi governativi quasi settimanali per cercare di evitare una crisi sociale determinata dal rischio di stagflazione che sembra uno spauracchio troppo vicino per non preoccupare.
In questo contesto i board, gli imprenditori e tutto il management hanno rimesso al centro la supply chain, non come elemento da efficientare per non impattare sui costi e sulla gestione della produzione e delle capacità commerciali, ma come vera possibilità di fare la differenza oggi sul mercato. Riuscire a garantire consegne in acquisto o in vendita in tempi certi e a costi controllati è diventato un elemento distintivo sul mercato; avere una catena di fornitori efficiente e fidelizzato è diventato un punto imprescindibile anche a costi più alti pur di avere la produzione in grado di rimanere attiva in modo costante; avere del personale specializzato che riesca ad avere la capacità di gestire questo momento con il minor peso possibile sugli altri dipartimenti è fondamentale, ora e nei prossimi anni a seguire.
È un momento di opportunità professionali per molti manager, per le aziende per distinguersi sul mercato, per molti board per saper lavorare in squadra e per il nostro sistema industriale per saper fare la differenza nei mercati globali che stanno subendo una rivoluzione epocale.