Dal 24 Gennaio 2024 è in fase di discussione, in Senato, il disegno di legge recante “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2022-2023”, già approvato dalla Camera il 20 Dicembre 2023, dopo essere stato presentato lo scorso 27 Luglio. Tra le 9 direttive contenute nel Disegno di Legge è presente anche la “Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) – 2022/2464/EU”, che andrà ad apportare modifiche e integrazioni ai diversi decreti inerenti al tema della rendicontazione di sostenibilità, tra cui il “Decreto Legislativo Dicembre 2016, n. 254” relativo ai criteri per l’obbligo di dichiarazione non finanziaria. La data di scadenza prefissata per l’attuazione della CSRD è al 6 Luglio 2024 per tutti gli Stati Membri ed estenderà i criteri di obbligo di rendicontazione non finanziaria a tutte le grandi imprese, quotate e non quotate, che abbiano un numero superiore a 250 dipendenti (prima 500), uno stato patrimoniale non inferiore a 20 milioni all’anno e ricavi netti per un minimo di 40 milioni di euro. Tale estensione, come stimato dall’UE, porterà da 200 a 4.000 aziende coinvolte in Italia e da 11.700 a 49.000 in Europa. Inoltre, per i prossimi anni sono previsti altri step che coinvolgeranno sempre più soggetti, come le PMI quotate. Infatti, l’EFRAG ha già pubblicato alcune indicazioni per l’applicazione della CSRD per aiutare le PMI quotate e non nella rendicontazione della sostenibilità. Le altre novità introdotte riguardano l’utilizzo di un unico standard di rendicontazione (ESRS), l’obbligo di assurance, l’informativa di sostenibilità digitalizzata, la collocazione dell’informativa di sostenibilità all’interno della relazione sulla gestione, la doppia materialità, l’inserimento dei rischi ESG all’interno dell’Enterprise Risk Management e dell’integrazione degli ESG lungo la Value Chain.

La bozza di Disegno di Legge, discussa in Senato, prevede che i poteri di vigilanza, di indagine e sanzionatori per il rispetto della rendicontazione della sostenibilità siano disposti alla CONSOB e al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Spetta, quindi, al Governo redigere il Decreto di recepimento della CSRD, che una volta emanato, come dichiarato dal dirigente generale presso il Ministero dell’Economia Stefano Cappiello, sarà probabilmente sottoposto alla consultazione pubblica, in modo da raccogliere pareri dai soggetti già coinvolti dalla direttiva e da coloro che lo saranno nei prossimi anni.

Noi di Join Group vogliamo condividere con voi i testi oggetto di discussione in questi giorni in Senato e, in attesa del decreto, aggiornarvi sui vari pareri che emergeranno dall’eventuale consultazione pubblica.

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