
Secondo gli ultimi dati disponibili, circa l’8% di tutto il cibo prodotto nel mondo per il consumo umano viene perso già nell’azienda produttrice. Il 14 % si perde tra il cancello dell’azienda agricola e il settore della vendita al dettaglio, il 17% viene sprecato a livello di vendita al dettaglio, fornitore di servizi di ristorazione e famiglie, con conseguenti impatti significativi sui mezzi di sussistenza e sul benessere umano, sull’economia globale e sull’ambiente.

Considerando i costi economici, la perdita e lo spreco di cibo si traducono in oltre 1 trilione di dollari di perdite economiche a livello globale all’anno. Pertanto, investire negli sforzi di riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari può raccogliere significativi benefici economici. Ad esempio, uno studio ha rilevato che le aziende legate al cibo come mense, hotel e ristoranti possono ottenere un ritorno fino a 14 volte sul loro investimento in programmi di riduzione degli sprechi alimentari. Ridurre e riutilizzare le perdite e gli sprechi alimentari può anche avvantaggiare gli agricoltori, che potrebbero essere in grado di convertirli in fertilizzanti per rigenerare il suolo.
Nel luglio 2023, la Commissione Europea ha proposto di fissare obiettivi giuridicamente vincolanti che impongano agli Stati membri dell’Unione europea (UE) di ridurre gli sprechi alimentari del 10% nella lavorazione e nella produzione e del 30% (pro capite) congiuntamente nella vendita al dettaglio e nel consumo (ristoranti, esercizi di ristorazione e famiglie) entro la fine del 2030.
Diverse città a livello globale hanno introdotto iniziative sulla riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, principalmente relative al compostaggio a livello domestico e un numero crescente di grandi aziende ha compiuto progressi significativi verso il raggiungimento dell’SDG 12.3 all’interno delle proprie operazioni.
Rimangono solo sette anni per raggiungere gli SDG e, come dettagliato nel rapporto sui progressi compiuti nel 2022, l’azione globale è attualmente insufficiente per dimezzare le perdite e gli sprechi alimentari. I progressi delineati in questo rapporto mostrano che, sebbene le storie di successo esistano, sono ben lungi dall’essere implementate sistematicamente da governi e aziende. Come dimostrano alcuni di questi sforzi, la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari può avvenire in tempi relativamente brevi una volta compiuto uno sforzo concertato. Ma ogni partecipante alla catena di approvvigionamento alimentare ha un ruolo da svolgere, che si tratti dell’azienda agricola, dell’impianto di produzione, del mercato ortofrutticolo, del banco del servizio di ristorazione o della famiglia. E come discusso nella 28a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28) rimane l’opportunità di rafforzare il legame tra la perdita di cibo e la riduzione degli sprechi e la riduzione dei gas serra.
Join Group, nell’ambito delle proprie attività, collabora attivamente con alcune aziende per i quali sono stati registrati, a seguito del programma intrapreso, una riduzione del waste intorno al 20% su base annuale.