Il 17 aprile 2025, a seguito della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, è entrata in vigore la direttiva “Stop‑the‑clock”, approvata dal Consiglio dell’Unione Europea e dal Parlamento europeo.

Il Consiglio dell’UE il 25 giugno ha dato mandato a negoziare con il Parlamento europeo il COM81 che ridefinisce i contenuti e l’ambito di applicazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), rendendone più selettivi i destinatari; considerando questa proposta con la massima priorità, ha approvato inter alia i nuovi criteri di selezione che consistono in:

Numero di dipendenti > 1.000

Fatturato netto minimo > 450 milioni €

A seguito dell’introduzione di questi nuovi parametri, il panorama delle imprese coinvolte nella rendicontazione di sostenibilità subirà un drastico ridimensionamento: la Comunicazione ufficiale della Commissione, già con la precedente proposta prevedeva l’esclusione dalla rendicontazione di circa l’80% delle imprese, e con l’innalzamento della soglia del fatturato a 450 milioni di euro, si pensa che a questa percentuale di aziende escluse possa aumentare ulteriormente.

Attenzione!

  • Le imprese EIP (enti di interesse pubblico) e le imprese quotate appartenenti alla c.d “first wave” (ex NFRD) rimangono obbligate a rendicontare per l’esercizio 2024, con scadenza consolidata nel 2025;
  • Le imprese appartenenti alla c.d “second and third wave”, ovvero tutte quelle grandi aziende e PMI quotate che ricadevano nei due criteri sovra elencati, avranno la possibilità di posticipare tale rendicontazione rispettivamente al 2028 le prime e al 2029 le seconde (v. proroga);
  • I singoli stati avranno l’opportunità di esercitare l’“opt-out option”, permettendo alle aziende della “first wave” con un numero di dipendenti compreso tra i 500 e i 1000 di scegliere se rendicontare, trasformando di fatto l’obbligo in un’opzione (non ancora vigente).

Pur trattandosi di un passaggio previsto e quasi scontato, è tuttavia infatti indispensabile l’approvazione formale da parte del Parlamento europeo (attesa nei prossimi mesi) affinché la direttiva possa essere adottata in via definitiva.

Proroga “Stop-the-clock”

Per offrire un adeguato periodo di adeguamento, il pacchetto introduce una proroga di due anni per le grandi imprese non ancora pienamente conformi alla CSRD, spostando l’entrata in vigore dei relativi obblighi al 2028. Questa deroga mira a garantire una transizione equilibrata, consentendo alle organizzazioni di predisporre processi e competenze necessarie per rispondere in modo efficace ai requisiti di rendicontazione.

Cosa rimane invariato?

Nonostante le modifiche proposte dalla COM81 e la prevista semplificazione, non sembra che l’EFRAG voglia modificare i principi cardine previsti dalla CSRD. Rimane immutato infatti il principio della doppia materialità, il quale richiede di valutare e rendicontare sia l’impatto dell’azienda sull’ambiente e la società, sia l’influsso di fattori esterni sul business.

La nostra posizione

Nonostante il “passo indietro” del legislatore europeo, Join Group è fermamente convinta che, a prescindere dalle dimensioni del business, il reporting di sostenibilità rappresenti un vero e proprio fattore distintivo sul mercato.

La rendicontazione si conferma infatti come una scelta consapevole da parte di piccole, medie o grandi imprese che vogliano garantire la massima trasparenza sulle proprie performance ESG e che abbiano interesse nel consolidare la fiducia di clienti, investitori e partner, dimostrando un impegno non solo misurabile, ma concreto.

Inoltre, la mancanza di dati confrontabili, dovuta alla riduzione del perimetro delle aziende coinvolte, non permette alle istituzioni e al settore finanziario di studiare i fenomeni e prendere gli opportuni provvedimenti a tutela dello sviluppo ambientale e sociale.

Join Group crede nella capacità dei piani e delle rendicontazioni di guidare il cambiamento e valorizzare l’impegno delle imprese verso un futuro più sostenibile, proseguendo lungo un processo di trasformazione necessario per il benessere del pianeta e della società.