Il 17 dicembre 2024, il Ministero delle Finanze della Repubblica Popolare Cinese ha avviato la consultazione pubblica sui nuovi Corporate Sustainability Disclosure Standards (CSDS), per compiere un passo deciso verso un sistema nazionale di rendicontazione ESG.

La consultazione si è conclusa il 18 luglio 2025 e ha portato, nel mese di ottobre, alla pubblicazione ufficiale dei Basic Standards: essi vengono definiti “trial” in quanto non sono ancora una normativa vincolante, ma rappresentano una versione sperimentale dei futuri standard obbligatori.

L’obiettivo dell’iniziativa è infatti quello di un’implementazione graduale e di un allineamento agli standard internazionali, quali la CSRD, entro il 2030.

Cosa sono i CSDS e i Basic Standards?

I Corporate Sustainability Disclosure Standards rappresentano il tentativo della Cina di definire un sistema coerente ed obbligatorio per la divulgazione delle informazioni ESG; i Basic Standards (Trial) costituiscono la prima versione ufficiale, composta da sei capitoli e 31 articoli.

Uno degli elementi distintivi di questi standard è l’obbligo di rendicontazione lungo l’intera catena del valore, includendo fornitori a monte, distributori a valle e partner strategici.

L’implementazione seguirà tuttavia una logica progressiva, con priorità iniziale per le imprese quotate e di grandi dimensioni, per poi estendersi gradualmente alle PMI e alle catene di fornitura entro il 2030.

Inoltre, in linea con il principio di doppia materialità introdotto dalla CSRD, le imprese saranno tenute a spiegare in che modo rischi e opportunità ESG influenzano sia la propria performance finanziaria sia l’impatto sull’ambiente e sulla società.

Cosa cambia ora per l’Europa?

Le imprese europee che operano, commerciano o acquistano dalla Cina dovranno adeguarsi a questi standard: di fronte al rallentamento della normativa europea, dobbiamo cogliere questa quasi come una nuova opportunità per una rendicontazione ESG.

Nulla vieta che, indipendentemente dalle normative internazionali, italiane o cinesi, le aziende possano rendicontare volontariamente per tenere sotto controllo i parametri ambientali e sociali ed essere più resilienti, e quindi economicamente sostenibili nel lungo periodo.

Nel frattempo, le aziende italiane possono contare su altri strumenti, come ad esempio i GRI, che rappresentano lo standard internazionale più diffuso o il VSME, standard volontario per le PMI.

Tra questi, sottolineiamo infine il documento finalizzato dal Ministero dell’economia e delle finanze per supportare le PMI nella produzione di informazioni di sostenibilità, utili nel dialogo con le banche.

Documento del Ministero dell’economia e delle finanze: https://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/sistema_bancario/dialogo_sostenibilita/Documento-per-il-dialogo-di-sostenibilita-tra-PMI-e-Banche.pdf

Per approfondire:

https://english.www.gov.cn/news/202405/28/content_WS6655152bc6d0868f4e8e78b8.html