Lo spreco alimentare è una delle problematiche più urgenti del nostro tempo.

Secondo la FAO, circa un terzo del cibo prodotto globalmente viene sprecato ogni anno. Le industrie alimentari, che si collocano tra produzione e distribuzione, giocano un ruolo chiave nel contrastare questo fenomeno. Ridurre il waste non è solo una questione etica, ma anche economica e ambientale: significa tagliare costi, migliorare l’efficienza e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.

Tutto questo è stato recepito dal Parlamento Europeo che ha approvato in via definitiva, lo scorso 9 settembre, una nuova direttiva sulla responsabilità estesa del produttore.

Quali sono le Principali Fonti di Spreco nelle Industrie Alimentari:

1) Scarti di produzione: errori di lavorazione, processi non ottimizzati, sovrapproduzione.


2) Problemi di stoccaggio: cattiva gestione della temperatura, deterioramento precoce.

3) Packaging inefficiente: confezioni non adatte che accelerano il deperimento.

4) Resi e invenduto: prodotti ritirati dai punti vendita per motivi estetici o di scadenza ravvicinata.

Come affrontare il problema

Il miglioramento delle rese delle materie prime va affrontato con programmi e progetti che coinvolgano tutte le funzioni aziendali, innovando con prodotti e processi che mirino alla riduzione degli scarti di materie prime sia in produzione che nel momento dell’utilizzo da parte dei consumatori, con pianificazioni che bilancino i costi di cambio formato con i costi di stoccaggio dei prodotti finiti, con specifiche di qualità che siano strettamente legate alle capacità effettive degli impianti.

Ma soprattutto non va dimenticato il fattore umano a tutti i livelli, con il coinvolgimento di manodopera formata e motivata ad ottenere effettivi benefici per le aziende e per l’ambiente.

I risultati ottenuti dalle aziende che hanno applicato un approccio totale alla riduzione delle perdite di materie prime sono eclatanti, con riduzioni che vanno dal 30 al 50% degli scarti ed impatti positivi non solo sui bilanci ma anche sull’ambiente.

La transizione verso un modello industriale più sostenibile non è solo auspicabile, ma inevitabile. Le aziende che sapranno innovare e investire nella riduzione del waste saranno protagoniste di un cambiamento positivo, capace di generare valore economico, sociale e ambientale.

Join Group ha sviluppato un modello di riduzione di waste basato sull’esperienza diretta di applicazione in aziende.