
Dall’esordio di Greta Thunberg nel 2015, al primo Friday for Future globale del marzo 2019, al Green Deal della Commissione Europea del dicembre 2019 il tema “green” è sempre e maggiormente al centro dell’attenzione mondiale. Ed ovviamente questo trend investe e coinvolge in modo estremamente rilevante il mondo del lavoro, le attività delle aziende, i ruoli all’interno di esse e la formazione a monte per gli studenti di oggi che saranno i manager di domani.
La fetta maggiore delle risorse del PNRR, pari a 68.9 miliardi, è destinata alla “Rivoluzione verde e transizione ecologica”. Questo scenario impatta fortemente sull’evoluzione del mondo del lavoro. Le nuove “competenze green” sono al centro dell’attenzione di aziende che ricercano profili con attitudine al risparmio energetico, alla sostenibilità ambientale.
I “green jobs” già definiti dall’UNEP (United Nations Environment Programme), agenzia delle Nazioni Unite operante nel campo della tutela dell’ambiente, nella “Global Guidance for Education on Green Jobs”, identifica come “green jobs” quelle attività che contribuiscono a preservare e ripristinare le condizioni ambientali, in settori quali il manifatturiero o l’edilizia, lavorando sulla rinnovabilità e sull’efficienza energetica. Questi ruoli includono competenze tecniche ed ingegneristiche ma anche business manager, ruoli di marketing, di finance. Sono ruoli che coprono in maniera trasversale ruoli e competenze, seniority di vario livello. La competenza legata all’ecosostenibilità è richiesta sia a livello di laureati che di diplomati.
Sempre di più dunque le aziende integrano e dovranno integrare sia nella strategia aziendale che nella ricerca delle competenza l’impatto green: la domanda si rivolge alle professioni specifiche richieste per soddisfare i nuovi bisogni della Green Economy, ma anche ad attività già esistenti che dovranno essere rivisti in una logica di reskilling in chiave green, richiedendo formazione e sviluppo in tale direzione per professionisti e manager. Il report del Governo relativo al tema delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, prevede un impatto di 3,1 milioni di posti di lavoro pari al 13% dell’occupazione italiana complessiva.
Inevitabilmente la rivoluzione verde sta investendo ed investirà il mondo della formazione dei giovani: le Università stanno sviluppando corsi di laurea e master in chiave “green”, dai corsi di laurea triennali, ai magistrali, i master sono ormai in tutte le università. E le prospettive di lavoro per gli studenti che intraprenderanno questi percorsi di studio sono molto favorevoli.
Le aziende si stanno preparando in questa direzione, le società benefit in Italia sono ancora poche ma in continua crescita, raddoppiano anno su anno: costituiscono un nuovo modo di fare impresa che affiancano allo scopo di lucro ha uno scopo benefico che mira ad impattare positivamente sulla società e sull’ambiente, evolvendo verso un modello green, obiettivo delle rivoluzione verde in atto.