Standard di rendicontazione non finanziaria: Global Reporting Initiative
26 Gennaio 2023
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), obbliga un numero progressivamente crescente di imprese a redigere un reporting di sostenibilità che dia modo ad investitori e stakeholder di comprendere come il loro modello di business influisca e impatti sulle cosidette dinamiche ESG (Environment, Social, Governance). La CSRD è stata adottata dal Parlamento Europeo il 10 Novembre 2022 e pubblicata in Gazzetta europea il 14 Dicembre 2022; in Italia dovrà essere recepita entro il 6 Luglio 2024.
Con la CSRD l’Unione Europea punta a velocizzare il cammino verso un’economia più sostenibile incrementando la responsabilità delle aziende in tema di reporting e comunicazione e realizzando le condizioni per evitare il rischio di standard di sostenibilità divergenti.
Uno di questi standard, sul quale ci focalizzeremo, è quello dei Global Reporting Initiative (GRI), sviluppati dal gruppo di esperti del Global Sustainability Standards Board. Costituiscono un riferimento per le organizzazioni di tutto il mondo e sono utilizzati per misurare e comunicare, con il massimo livello di trasparenza, le performance in termini di sostenibilità. Tale struttura prende in considerazioni aspetti in ambito ambientale, economico e sociale.
Il contenuto delle linee guida è stato ristrutturato in un sistema modulare e interconnesso di standard. Questo permetterà di revisionarli e di aggiungerne di nuovi senza interferire con il sistema generale. Questa flessibilità darà modo di adeguare con maggiore facilità gli standard alle diverse necessità, contesti e sviluppi nel settore del sustainability reporting.
Entrando nel dettaglio, il sistema distingue tra tre standard universali e tre serie di standard specifici per le tre dimensioni fondamentali della sostenibilità. Sono stati oggetto di revisione per allinearsi alle indicazioni della CSRD e sono entrati in vigore il 1° Gennaio 2023.
L’aggiornamento più consistente riguarda i tre Universal Standards:
- GRI 1 (Universal Standards) che ha sostituito il GRI 101 e riguarda i principi di rendicontazione individuando 9 requisiti essenziali
- GRI 2 (Sector Standards) spiega come riportare le informazioni di contesto dell’organizzazione, ha sostituito il GRI 102
- GRI 3 (Topic Standards) che ha sostituito il GRI 103 e costituisce una sorta di guida pratica per l’identificazione e la gestione dei temi materiali significativamente rilevanti.
Gli Standard Universali sono stati rivisitati con l’obiettivo di rendere più completo il documento di reporting, il quale deve essere appropriato e aderente ai principi internazionali di:
- governance responsabile;
- due diligence;
- rispetto dei diritti umani.
Il secondo pilastro del nuovo sistema GRI sono i GRI Sector Standards. A partire dal 2023, le imprese dovranno prendere come riferimento i relativi standard di settore (possono essercene più di uno) in base al proprio settore merceologico di appartenenza.
I nuovi Sector Standards sono stati pensati per aumentare la qualità, la completezza e la coerenza delle informazioni rendicontate: essi descrivono i contesti entro cui si sviluppano i diversi settori, ne suggeriscono i possibili temi materiali, definiti sulla base dei principali impatti sullo sviluppo sostenibile e collegati agli SDGs dell’Agenda 2030 e per ognuno elencano gli aspetti specifici da rendicontare, considerando i Topic Standards GRI associabili e altre fonti pertinenti.
I primi standard di settore ad essere pubblicati sono stati quelli relativi al settore petrolifero e del gas, al settore del carbone e al settore dell’agricoltura-acquacoltura-pesca. Il GSSB prevede di pubblicarne in totale quaranta: uno per ogni settore ad alto impatto.
Al terzo e ultimo posto del set GRI, ci sono i trentuno Topic standards, da selezionare e utilizzare sulla base dei risultati evidenziati dall’analisi di materialità.
I Topic guidano le organizzazioni nella rendicontazione degli impatti correlati a specifici argomenti (temi materiali) con opportuni indicatori quali-quantitativi.
Dal 1° Gennaio, come già detto in precedenza, gli Standard universali, settoriali e specifici dovranno essere utilizzati come un unico set interconnesso di rendicontazione modulabile.
Non esisterà più la differenza tra l’adozione degli standard in modalità core (base) o comprehensive (avanzata); si potrà rendicontare i propri impatti esclusivamente tramite le seguenti opzioni:
- IN ACCORDANCE WITH (GRI Standards) quando un’organizzazione è in grado di soddisfare tutti i nove requisiti obbligatori dello standard, offrendo un quadro chiaro ed esaustivo sui principali impatti a livello economico, ambientale e sociale;
- WITH REFERENCE TO (GRI Standards) quando un’organizzazione non è in grado di soddisfare i requisiti obbligatori dello standard GRI o vuole rendicontare solo specifiche informazioni.
Join Group accompagna le aziende nella redazione dei Piani e dei Bilanci di sostenibilità che rappresentano, non solo e non tanto un adempimento a seguito del recepimento della Direttiva Europea, ma una concreta manifestazione dell’impegno dell’azienda nei confronti del pianeta e delle persone.

Vincenzo Culeddu – Junior Consultant