Gender Gap: sono 160 le imprese che otterranno la certificazione di genere

20 Dicembre 2022
Gender Gap: sono 160 le imprese che otterranno la certificazione di genere

Il gender gap è un tema tutt’oggi attuale, a tal punto da interessare le sei missioni previste dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il quale inserisce la promozione della parità di genere tra le priorità trasversali, insieme a quella generazionale e territoriale.

Infatti l’Italia, secondo il report “Global Gender Gap Index” pubblicato dal World Economic Forum (WEF), è ancora lontana dalla vetta in termini di gender gap, posizionandosi al 63esimo posto su 146 paesi monitorati. 

A livello europeo, invece, l’Italia è al 25esimo posto su 35 paesi, dato che evidenzia il ritardo del Bel Paese nella riduzione del gap di genere rispetto al resto dell’Europa.

Ciononostante, in Italia ci sono aziende virtuose che hanno affrontato e risolto il “problema” del gender pay gap. Tra queste vi è l’Aeroporto di Bologna, in cui oggi il pay gap è pari allo 0,6% a favore delle dipendenti, la società telco Wind Tre, in cui il gap retributivo tra donne e uomini a parità di qualifiche e mansioni è pari a 0, e Poste Italiane, in cui le donne presenti in azienda sono in maggioranza rispetto agli uomini. 

La parità di genere sul posto di lavoro è ancora lontana, ma con la legge n.162/2021 è stato varato un sistema di certificazione al fine di promuovere l’uguaglianza e migliorare le opportunità di crescita delle donne, ottenere salari e tutelare la maternità, premiando le aziende più virtuose.

La certificazione della parità di genere è uno strumento utile per misurare, valutare e rendicontare la parità di genere in azienda attraverso l’adozione di specifici KPI, quantitativi e qualitativi, che può essere richiesto, su base volontaria, agli organismi accreditati da Accredia dalle aziende che redigono il rapporto biennale sulla situazione del personale. Essa consente di dimostrare che l’organizzazione aziendale aderisce ai principi di parità di genere, in termini di condizioni retributive e condizioni di carriera.

Entro la fine dell’anno la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Eugenia Maria Roccella stima che saranno 160 le imprese che otterranno la certificazione di genere, tra cui Cellnex Telecom (la prima ad ottenerla) e Fincantieri infrastructure opere marittime. 

I parametri misurati per ottenerla sono 33, riguardanti la cultura e la strategia, la governance, i processi HR, la crescita e l’inclusione delle donne, l’equità retributiva e la tutela della genitorialità. 

Le imprese che otterranno un punteggio pari o superiore a 60 su 100 potranno richiedere la certificazione, ottenendo numerosi vantaggi:

  • Esonero dal versamento degli oneri contributivi per un valore pari all’1% sulla generalità dei dipendenti fino a 50 mila euro annui;
  • Punteggio premiale per la valutazione, da parte delle autorità titolari di fondi europei, nazionali e regionali, delle proposte progettuali per la concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti;
  • Miglior posizionamento in graduatoria nei bandi di gara pubblici.

La certificazione ha durata di 3 anni, con sorveglianza semestrale al fine monitorare il sistema di gestione ed eventuali improvement.

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, congiuntamente ai Ministri per le Pari Opportunità e la Famiglia e dell’Economia e delle Finanze hanno adottato il 20 ottobre 2022 il decreto che stabilisce criteri e modalità di concessione degli esoneri contributivi alle aziende che ottengono la certificazione di genere, le quali dovranno presentare apposita richiesta all’INPS.

Giorgia Palumbo

Giorgia Palumbo – Junior Consultant

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